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LA PERICALISSE DI GIOVANNI cover.jpg

 

eptalogia

di

PAOLO ANDREOZZI

risvolti di copertina

Così si completa La pericalisse di Giovanni, progetto narrativo che mi scaturì dentro, chissà dove e come, mentre concepivo L’eterno presente (terzo romanzo della eptalogia ad esser pensato e scritto, quarto a leggersi in ordine).

“Pericalisse” significa l’opposto di “apocalisse”: come quella è etimologicamente la rivelazione, il disvelamento, la scoperta, (dal greco á¼€ποκάλυψις, composto di á¼€πο- cioè “lontano da” e -κάλυψις cioè “copertura, mistero, ignoto”), questa vuol invece essere vicino, da presso, intorno (περί-) al mistero, allo sconosciuto. Cioè nel cuore stesso dell’ignoto: la fine.

 

Vincenzo Cerami osservò una volta: “Se noi prendiamo tutta l’opera di Pasolini dalla prima poesia che scrisse quando aveva sette anni fino al film Salò, l’ultima sua opera, noi avremo il ritratto della storia italiana dal cuore degli anni del fascismo fino alla metà degli Anni ’70. Pasolini ci ha raccontato cosa è successo nel nostro Paese in tutti questi anni.”

Bene. Con La pericalisse di Giovanni e il resto, da lì in avanti proseguo io.

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- You’re right, man! At West people try surviving death, but isn’t interesting. Instead it’s possible surviving life, as people try in the East. And as you do too

- In my own stupid way.

- What is “stupid”, son?

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Credo che uno scrittore sia essenzialmente uno strabico, il quale mentre vede e agisce la sua propria vita (tranne nel caso in cui abbia per sorte di potersene disinteressare praticamente senza per ciò porre a rischio la sopravvivenza propria e di chi gli sia caro) incessantemente osserva e lima quell’altra vita, che abita informe in lui stesso ovvero in chissà che altrove ma comunque compulsa lo scrittore affinché egli si faccia tramite tra il suo stato larvale e una forma purchessìa che compia il suo destino.
Io ho goduto di buona vista, ossia usuale, ordinaria, fino all'età di trentacinque anni. Poi mi son scoperto affetto da quello strabismo, reale, severo (non avendo io la sorte di poter trascurare la vita concreta senza poi patirne in prima persona e defraudando chi amo), e al momento lo sono ancora. Ho reso il giusto, all'altra vita che chiamava e chiama per esistere al mondo e in esso dire ciò che ha da dire, fosse pur solo un punto di domanda? Ammesso spetti a me rispondere, mi prendo i successivi trentacinque per capirlo.


    Tout homme crèe sans le savoir
    Comme il respire
    Mais l'artiste se sent créer
    Son acte engage tout son etre
    Sa peine bien-aimée le fortifie

        
                             Paul Valery

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